Wednesday, June 9, 2010

(Ri)nata

Si nasce e poi si rinasce molte volte in una stessa vita. Si muore anche molte volte in una stessa vita. Forse questo dovrebbe spingerci a non aver paura della morte. Perché sappiamo che, in un modo o nell'altro rinasceremo.
Io vorrei rinascere acqua di mare.
Per ora rinasco Angela, ancora una volta. Me lo ha scritto il mio amico Nicola in uno dei tantissimi auguri che da ieri alle 6 pm, mezzanotte in Italia, mi stanno avvolgendo come un abbraccio e tirandomi su, in un giorno in cui è spesso possibile sentirsi "blue". Nicola mi ha visto qui, ha guardato il mio vivere, il mio combattere, il mio incazzarmi e il mio commuovermi. Ha visto il mio essere sfinita. E mi ha scritto che sono rinata. Non posso che dargli ragione. Sono rinata dalle ceneri di me stessa (o anche dalle scorie visto che avevo consentito che i veleni di gente velenosa mi possedessero quasi completamente) e non sto dicendo che sono rinata migliore o peggiore di prima. Solo sono viva ancora e di nuovo dopo che un cuore incartapecorito e occhi azzerati di luce mi avevano fatto sentire davvero come morta.
Qualcuno, una di quelle persone che non ti aspetti, con le quali hai provato a parlare mille volte, a proporti centomila volte, oggi mi ha mandato gli auguri dicendomi "beata te che sei lontana da questo grigiore". Ironico, so che a Napoli oggi c'è un magnifico sole mentre qui, a casa mia, il cielo è grigio e il freddo ha allontanato improvvisamente la percezione dell'estate che ci aveva reso felici come bambini, liberi di correre con i piedi nella sabbia, pantaloni bianchi arrotolati ai polpacci e capelli arricciati dal sale. Il meraviglioso disordine della bellezza scomposta e libera. Per questo voglio rinascere acqua di mare. Per godere eternamente della bellezza scomposta e libera.
Eppure colei che mi parlava del grigiore italiano lo faceva con cognizione di causa. Basterebbe pensare alle uscite di ieri del capo del governo per sentire vergogna. Confesso di non aver voluto leggere nulla. So senza necessita' di sapere. La deriva di quell'uomo è spaventosa ma ancor piu' spaventoso mi appare l'idea che intorno ci sia più indifferenza che reale preoccupazione.
°Beata te°. Per chi di voi mi legge, sa che detesto quando mi si dice °beata te°. Il fatto che io sia andata oltre, che io viva dove dovevo vivere e che combatta ogni giorno una battaglia inane per resistere non significa che io possa o debba oggi assolvere. I giudici assolvono o condannano. Io non sono un giudice. Sono un essere umano che è stato ferito e umiliato dall'indifferenza di coloro che mi hanno brutalmente rifiutato come si rifiuta un mal di denti, se fosse possibile rifiutare un mal di denti. So, so bene, so benissimo che ci sono molti, tanti, troppi giovani ai quali non viene nemmeno data la possibilità di farsi conoscere, di presentarsi... figuriamoci di essere rifiutati. Nel mio caso, invece, sono stata rifiutata, considerata inutile e nemmeno rottamata. Ci si può sentire annichiliti.
Ci si può sentire morti.
Ma si rinasce. E si torna a questa vita ancora una volta strillando come pazzi, brutti e pieni di rughe e con le manine tese quasi a respingere altri attacchi. Si rinasce come si nasce: coperti di sangue, mai bellissimi, lanciando urla che risuonano come campane in una valle deserta a dire "io ci sono, sono ancora qui"
Sono ancora qui. E le rughe si sono addolcite e la bocca è passata dall'urlo al sorriso. Se ci sono lacrime, sono silenziose, non di rabbia, non di umiliazione. Sono lacrime di stanchezza spesso. O di paura. O di incertezza. O di tristezza. Sono le lacrime di chi oggi, come tante volte, avrebbe voluto svegliarsi nel suo letto di bambina, papa' pronto con il caffè, mamma con il menu' speciale del giorno e il telefono che non si ferma. Vorrei oggi essere con mia madre e mio padre. Questo vorrei, Nè Manolo, nè Laboutin, ma essere con i mie genitori come quel giorno di tanti anni fa in cui sono arrivata a scompigliargli la vita.
Non sono beata ad essere lontana. Ma sono viva, viva come in Italia non mi era più consentito. Non si è beati mai. Si è vivi o morti o indifferenti. Io sono viva e di questo ne siamo certi.
A New York funziona diversamente che in Italia: non e' il festeggiato che offre agli amici ma esattamente il contrario. Il festeggiato viene celebrato perché il compleanno è il ricordo del momento in cui si nasce e si è troppo piccoli per potersi occupare di una qualsiasi cosa. Sono gli altri intorno che si occupano di te. Questa città non riesce a deludermi in nulla.
Eppure ieri e stamattina rileggendo tutti gli auguri, per lo piu' fra le lacrime, ho davvero sentito un amore profondo intorno a me. A parte quelli di qualcuno assolutamente °estraneo° che manda auguri indifferentemente a tutti quelli che sono sulla lista di FB, la quasi totalità erano parole, musica e abbracci che arrivavano da chi nella mia vita ha un nome, un cognome e un posto in prima fila.
Oggi rinasco. In maniera ufficiale. E ho sogni e paure, sorrisi e lacrime, inquietudini e serenità, silenzi e borbottii proprio come quel martedi di giugno in cui mia zia annuncio' gioiosa a mio padre °è femmina°.
Arrivai in una casa dove c'era un principe, mio fratello, chiamato cosi per quanto era bello con i suoi capelli biondi, gli occhi azzurri e il viso delicato. Per tanto tempo non sono riuscita a sentirmi una principessa ma oggi, più che mai, so di esserlo stato.
La principessa di mondo perfetto dove erano autorizzati i sogni, i pensieri, le parole e i colori. E di questo non saro' mai abbastanza grata a mia madre e mio padre.
Un giorno, spero lontano, voglio rinascere acqua di mare.
Oggi rinasco Angela, ancora una volta

4 comments:

jeneregretterien said...

condivido quello che dici sul "beata te", io pure mi ci incazzo a morte.
E poi che ne sanno di quello che tu stai vivendo, di quanto sia costato spezzare quelle tue bellissime radici?
Volevo invece dirti che sei fortunata ad avere la famiglia che ti ha fatto sentire amata e che nei momenti bui rappresenta un rifugio via dai brutti pensieri.
Coraggio Angela, che già ne hai tanto e ti meriti tanto.

VERO said...

Semplicemente ti adoro.

Anonymous said...

grazie... mi sono commossa ed emozionata... grazie per avermi incluso nella lista di chi può leggerti. debora

Anonymous said...

Ti confesso che ho sempre serbato delle riserve su New York e sul modo di vivere americano così distante, non solo geograficamente, dal nostro. Confesso che leggendoti la curiosità si è incuneata e mi piacerebbe un giorno poter conoscere New York e il suo vivere. Per il resto che dire? Sei una conferma continua.
La qualità che più "invidio" in te è la forza di volontà e il non piegarsi mai alle intemperie che questo mondo infligge. A tutti, nessuno escluso. Auguri di buon compleanno Angela.
Leonardo