Thursday, June 24, 2010

L'Italia che (se ne) va

Ho riguardato, senza alcun intendo masochista, un po' di video dello scorso mondiale, quello in cui "we are the champions".
Nessuna mia parola potrebbe essere altrettanto rappresentativa che "la foto del giorno" del New York Times, con due immagini di Fabio, quella vincente del 2006 e quella a testa bassa di oggi. In entrambe, lacrime negli occhi. Ma dal sapore cosi' diverso.
Ho sofferto a vedere l'Italia uscire cosi. Sebbene meritatamente. E so che i calciatori sono strapagati, viziati e idolatrati come se fossero tutti dei Premi Nobel e che, comunque, da domani, se ne andranno in vacanza con le loro barchette in qualche bel posto.
La verita', almeno secondo me, e' che i calciatori sono strapagati SEMPRE. E sempre in maniera disgustosa e offensiva nei confronti di tutti coloro che buttano sudore sui libri prima e in un ufficio/fabbrica dopo. La verita' e' che lo sdegno degli italiani dovrebbe oggi essere per Pomigliano, per la legge bavaglio e per un paese che e' sempre piu' l'ombra di se' stesso. Ma non e' cosi'.
Lo sdegno e' oggi per quegli 11 (o 22) che sabato torneranno a casa con la coda fra le gambe, consci di aver fatto una figura di merda di quelle epocali. Eppure oggi il sito di Repubblica, che pure io consulto continuamente e ritengo di ottimo livello, ha mantenuto per tutta la giornata la notizia della disfatta, mentre intorno succedevano altre 4 o 5 catastrofi decisamente piu' importanti. Ieri, nel pieno di due bufere, la destituzione del generale McChrystal e il riacutizzarsi della perdita di petrolio, anche l'Huffington Post ha dato l'apertura all'impresa dei ragazzi a stelle e strisce, con quel gol al 90 di Donovan. Per 15 minuti, forse 20, il sito ha titolato con un grande "GOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLL" che poi e' diventata seconda notizia, poi terza, poi una delle tante. Il paese in cui vivo, fa dello sport e del suo marketing un'impresa da milioni di dollari. Nonostante tutto, in nessun campo, nemmeno nel football o nel baseball, ho visto mai gli "estremismi" che ho visto (e condiviso, perche' no) in Italia.
Quegli 11 ragazzi in mutande, da oggi ancor piu' in mutande, che senza ragione alcuna, se non la follia di chi continua a trattarli come degli eroi (e per un Cannavaro affondato oggi ce ne sara' un altro da strapagare domani), sono capaci di tenere tutta l'attenzione e di smuovere davvero gli animi, a me fanno, a distanza di quasi 24 ore, un'infinita tenerezza. E non mi sento di dirgli vergogna. Certo, che affrontino cio' che deve venire: perdita di sponsor, uscita dalla nazionale, abbattimento di statue.... Ma non carichiamo sulle loro spalle la vergogna altra di un paese che si rende quotidianamente ridicolo persino quando, per bocca dei suoi governanti, decide di non tifare per quel tricolore di cui a nessuno frega nulla ma che e' il nostro, il simbolo di una patria per cui, altri, scusatemi tanto, hanno buttato il sangue e non in maniera figurata.
Penso a Quagliarella che non riusciva a nascondere le lacrime. "Ho 31 anni ha detto" saperndo che la sua unica occasione di farsi onore con la maglia azzurra e' durata 25 minuti o poco piu'. Il suo omonimo, Cannavaro, a 36 (ma da difensore "pesano" meno) e' stato chiamato "vecchio" in tutti i modi possibili e sbeffeggiato (gratuitamente) da sedicenti giornalisti/e, che dovrebbero andare a lezione di stile da Vittorio Zucconi. Perche' si puo' prendere atto di una sconfitta e riconoscere che Fabio non e' quello di 4 anni fa, ma ci si puo' astenere dallo sputargli in faccia. Solo per una questione di stile. E non perche' Fabio e' mio amico. Io non riuscirei a sputare (metaforicamente) nemmeno a Gilardino che pure e' stato "inutile", perche' poi ti rendi conto che non c'era nessuno a passargli la palla e che lui non e' Quagliarella, in forma strepitosa e con idee intelligenti. Lui e' Gilardino e Lippi lo sapeva. Quando Lippi dice "E' tutta colpa mia" per una volta bisogna solo stare zitti e prenderne atto perche' e' cosi. Ma ora che lo ha detto lui, ritorneremo tutti a dargli addosso perche' avremo bisogno di "altri" colpevoli o di domande tipo "perche' hai sbagliato?". Ma cosa vuoi che risponda???

Mentre tutti sono in vacanza e nessuno parlera' di Pomigliano, si continuera' a parlare di questa "debacle" almeno fino all'autunno, con tiri al bersaglio verso i calciatori paparazzati in qualche posto di mare, perche' (chissa' perche') dovrebbero invece mettersi un cilicio o inginocchiarsi sui ceci. Abbiamo un governo che fa cose irripetibili, facendoci diventare lo zimbello (molto piu' seriamente) del resto del mondo, Ministri che se non erano ministri forse diventavano "galeotti"; Ministre che vogliono inserire il 'berlusconismo" (no, non come offesa) nei piani di studio, milionari che fanno evasione fiscale e che se gli sequestrano la barca fanno una cagnara perche' hanno "creature" che perdono il sonno, escort che senza nemmeno aver fatto troppi chilometri come toccava alla macchina della Ford, diventano consigliere, mezzobusto, attrici e chi piu' ne ha piu' ne metta. In un paese cosi, in cui tutto questo zoo, si trasferira' a giorni fra la Sardegna e Cortina (con un po' di Maremma) chissa' perche' 11 giovanotti in mutande, dovrebbero inginocchiarsi sui fagioli e chiedere scusa per la "vergogna" e toglierci una soddisfazione. Poi a settembre tutti pronti, portafogli alla mano, a ripagarli a peso d'oro: qualunque siano i loro nomi.

Per quanto mi riguarda da domani faccio il tifo contro Germania e Inghilterra (scusami ANNA): perche' i primi ci sfottono e lo sfotto' e' sempre inopportuno e i secondi hanno un allenatore oggettivamente molto piu' antipatico e presuntuoso di Lippi.
Per questioni di cuore tifero' Diego (ma anche perche' la squadra e' buona), i miei "compatrioti" americani e squadre come il Ghana che meriterebbero di alzare quella coppa se non altro per tutta la fame e la disperazione che ci sta dietro.

Per il resto, calcio a parte, tornero' a tifare per gli italiani che vorrei ritrovassero quella voglia di rivalsa che gli undici non hanno saputo trovare. Loro sono usciti, testa bassa, occhi lucidi e spalle pesanti. Noi ci avviamo ad uscire ma chissa' perche' continuaiamo a non accorgercene. Forse perche' il coach del paese e' piu' arrogante di Lippi ma senza aver mai nemmeno vinto una Coppa del Mondo?

1 comment:

Anonymous said...

E' nella natura della nostra storia salire sul carro del vincitore. Quando le cose tendono al peggio, gli italiani abbandonano la vecchia posizione per sposare quella vincente. Del resto chi furono i primi a sbeffeggiare, sputare, infierire contro il cadavere (non da vivo: vigliacchi)del duce? Erano esattamente gli stessi che fino qualche giorno prima della disfatta lo idolatravano! L'idolatria è un termine che in questa terra di cultura (?) ben si addice. Abbiamo bisogno di star perchè in esse vediamo la nostra realizzazione, il nostro sogno incompiuto. Camilleri sostiene che SB è riuscito a tirar fuori il peggio degli italiani. Io sostengo che B. è stato il primo a capire profondamente come è fatto il suo popolo (si, suo, perchè a lui tutto gli appartiene)e lo ha saputo domare attraverso il manganello catodico. La disfatta della nazionale azzurra e tutti i conseguenti corollari in fondo rappresentano, in piccolo, quello che accade, in grande, nell'ex belpaese.
Leonardo