Thursday, September 30, 2010

Traslocando

Ho svuotato case e riempito scatoli
tante volte
forse troppe
e non ancora abbastanza
All'improvviso la tua vita ti si presenta sotto gli occhi
uscendo da un cassetto
dove era finita in un angolo
dimenticata

Eccoci qui
Dorothy ed io ancora
e i nostri inseparabili scatoli

Zingare in cerca della felicita'

Questa e' gia' la nostra felicita'
cercarla...
instancabilmente

Thursday, September 23, 2010

io ho imparato

rompo il silenzio
brevemente
rapidamente
stancamente
ma con mente positiva e meno capelli a contorno

in una settiman saro' in una nuova casa? dove? non so ma lo sapro'
ho imparato che posso resistere alla paura, guardarla in faccia e dirle, "tanto io non ho paura di te"

ho imparato che in un minuto tutto puo' cambiare, nel male ma anche spesso nel bene

ho imparato che bisogna avere l'umilta' di chiedere aiuto, la capacita' di dire grazie e la forza di conservare un sorriso

ho imparato che ci si puo' far vedere contriti nel dolore senza essere per questo calpestati

ho imparato che niente e' gratis e niente e' giusto in automatico ma poi qualcosa di giusto accade

ho imparato che una buona notizia che aspettavi da una vita, quando arriva, ti cancella decine e decine di momenti cupi e disperati

ho imparato che un divano di un'amica di ottant'anni puo' essere il porto piu' sicuro nella notte di tempesta

ho imparato che amo la mia vita e non credo che si mettera' a posto perche' "lo merito" ma perche' mi faccio un mazzo tanto perche' sia cosi

e ho imarato che ho una voce, scritta, ma che altri ascoltano e che mi fa essere sempre, in ogni istante della mia vita, meno sola.

Thursday, September 9, 2010

questa e' la mia casa...

Sono tornata

Con la malinconia che sottintende ogni saluto e quella vogli di lasciare i mille pezzi che compongono la mia anima, ciascuno a vivere in un posto diverso, con le diverse persone che amo. E, invece, bisogna metterli insieme quei mille piccoli pezzi e portarli da un lato all'altro dell'oceano come quelle scatolette di tonno che mi porto per ricordarmi casa.
Buffo. Il tonno non lo mangiavo quasi mai in Italia, ora se non ne ho qualche confezione in cucina mi sento persa.

Questa volta e' stata un po' piu' dura. Sara' l'eta'. Sara' che avevo ancora da sciogliere un po' di emozioni nascoste qui e li' per non farmi arrossire troppo e non ombrare la mia scorza da dura, sara' perche' non avevo mangiato abbastanza pomodori, abbracciato troppo mia madre e mio padre, respirato abbastanza il mare e essermi lasciata trafiggere gli occhi dall'azzuro.

Sara' per tutto e per niente ma i primi giorni mi sono isolata sulla terrazza di Giovanna, con Dorothy, stesa al sole a continuare a non pensare a niente. Sebbene quel niente avesse il peso di te che non ci sei piu', della casa da trovare, un altro trasloco, i soldi che mancano, il lavoro da trovare e il giornale che mi strapazza il cuore. E altri piccoli soliti fastidi.

Chissa' perche', pero', quando sono stesa al sole, con gli occhi socchiusi e quel caldo che mi abbraccia, anche il pensiero piu' faticoso diventa una piuma leggera sul mio cuore e mi sembra possibile affrontare tutto, vincere tutto.

Per qualche giorno ho aperto gli occhi desiderando con tutta me stessa di svegliarmi nella mia stanza e, scalza, camminare in cucina dove mamma mi aspettava per mettere su la caffettiera... e fare qualche chiacchiera, nel silenzio d'intorno.

Poi ieri, in un'ora troppo giovane anche per una citta' che non dorme mai, sono uscita nella rada pioggia del mattino e, Jo, il venditore di giornali all'angolo, che ogni mattina siede sulla sua sediolina, con il suo banchetto, dalle 6 alle 10 a vendere giornali, mi ha sorriso e mi ha detto "bentornata, com'e' stata la tua vacanza?" E ci siamo scambiati quel gesto dei "neri" con i due pugni chiusi che si incontrano.

E ho sentito di essere tornata a casa. Non meno ne' piu' casa di quell'altra. Solo un'altra casa. e all'improvviso mi e' sembrato di essere fortunata ad avere piu' di una casa in cui tornare, sapendo sempre che ci saranno braccia ad abbracciarti, sorrisi ad accoglierti e parole in lingue diverse ad intrecciarsi per dirti "bentornata", ovunque sia, ma bentornata in qualche luogo.