Friday, November 1, 2013

Fame

La conosci tu la fame?
Quella che ti fa lasciare, a 19 anni, il "posto" di lavoro perche' vuoi studiare?

La conosci tu la fame?
Quella che ti fa laureare con 110 e lode anche se ti sei svegliata alle 5.30 per gli ultimi 4 anni per andare a lavorare e poi, tornare a casa, e rimetterti sui libri mentre gli altri, quelli della tua eta', escono a divertirsi?

La conosci la fame?
Quella che ti tiene sveglia la notte perche' sai che dirai di no a quell'infame richiesta che ti farebbe continuare ad apparire in tv, truccata, aggiustata e brava? Perche' ero brava.

La conosci la fame?
Quella che ti fa ricominciare da capo, da un'altra parte, umilmente e ingoiando offese?

La conosci la fame?
Quella che ti fa bruciare le mani mentre restituisci dei soldi sapendo che con quello restituisci alla vita un'altra occasione sognata, desiderata e meritata?

La conosci la fame?
Quella che ti svilisce, ti abbrutisce, ti intristisce e ti toglie ogni voglia di vita mentre non sai piu' nemmeno cosa rimproverarti perche' non ti consideri nemmeno degna di un rimprovero?

E la fame di una casa lontana, della solitudine, del frigorifero vuoto, di un'appartamento con i topi, di un quartiere malfamato, di neve al ginocchio al mattino presto nel buio di una mattina che per te e' ancora notte fonda?

E la fame della malinconia? Di persone alle quali non hai potuto nemmeno dire addio? Di lacrime che non si fermano e iniziano a scendere senza vergogna in metropolitana? Di genitori che ti mancano? Di nipoti che crescono senza i tuoi sorrisi? Di vita alla quale non appartieni piu'?

Quella fame che ti fa rialzare ogni mattina, sempre piu' stanca, piena di paure, piena di dolore, piena di angoscia. Eppure in piedi. A testa alta.

Quella fame che ti fa fare il passo dopo. E sorridere. E chiedere aiuto, E appoggiarti ad una spalla per piangere. E correre. E tirare pugni. E respirare. E ricercarti. Ritrovarti. Riabbracciarti. Perdonarti. Coccolarti. Guarirti.

Quella fame che ti fa diventare ironica, sfrontata, strafottente, spudorata, una tigre. Eppure piena di immensa umanita'.

Quella fame che questa citta' ha sentito e aumentato e sfamato e poi aumentato ancora e sfamato ancora.

La fame.

Perche' se non la conosci, allora si, puoi dirmi che non ce l'ho fatta. Perche' non avevo le qualita'.

No. Non avevo le qualita' e non ce l'ho fatta. Non ad essere come te.

Io non avevo qualita'. Avevo ed ho, fame. Una fame disperata di vivere

Ed in quello ce l'ho fatta. E tu e tutti quelli come te, avete perso. E non lo capirete mai. Ed il bello e' che a noi vivi (e siamo in tanti) non ce ne importa nulla. 

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