Friday, January 31, 2014

Di sole e d'azzurro

Preparo le valigie. E con l'angolo del cuore ripercorro i visi, i sorrisi, gli occhi, gli abbracci, le parole, le lacrime.
Federica e le sue lacrime
E Anna giusto dietro di lei.
E Enrico. E Sara. E...
Voi. Devo dire i vostri nomi, uno per uno, come una preghiera perche' solo in una chiesa si immagina di trovare il senso di una liturgia cosi' perfetta, cosi magica, cosi miracolosa.
Alessandra, Sarah, Federica, Anna, Nadim Eleonora, Adele Claudia Gabriele Ennio Fabio Alba Salvio Eugenio Francesca Silvana Gabriella Mimmo Antonietta Nunzio Giuliana Lello Alba Annapaola Marzia Mimma Cira Barbara Chiara Gino Alberto Vincenzo Marco Carlo Renata Enrico Margherita Carmen Stefania.

Si gli amici. Sono cosa bella. Cosa indispensabile

Ma questo e' stato altro. E' stato di sole e di azzuro.
Perche' voi siete. E io sono spesso grazie e attraveso voi

Perche' a volte, tardi e con mille pensieri vado a dormire augurando la buona notte a Renata
Perche' quando mi sveglio e sento il peso del vivere che non mi fa sollevare il piumone, mi basta leggere Nadim
Perche' senza Sarah avrei gia' 94 anni
Perche' Alessandra mi fa sentire meno freddo
Perche Eleonora e Claudia mi ricordano di una prima casa da cui tutto e partito
Perche Fabio e Alba e Gabriele e Ennio sono quella gioventu alla quale non ho mai permesso di lasciarmi
Perche Salvio e' una vita fa e da allora una vita sempre e ancora
Perche' Eugenio e' l'unico grillino con cui riesco a confrontarmi e al quale voglio un gran bene
Perche i cugini e la famiglia e gli amici che sono famiglia
Perche Alba che aspetto in America con Lello  e Annapaola e Becky
Perche' Marco che ama Carlo e Carlo anche ama lui e io amo loro perdutamente
E perche' Gino poi che Alberto e che Vincenzo e che il Napoli e che... ma eravamo insieme alle elementari? no perche' io amo  poche persone come amo voi: Mimma Centanni per esempio e con lei ci dividevamo i fiocchi e i calzettoni corti di cotone bianco e grembiuli candidi. O forse siamo fratelli come sono sorella di Chiara e di Barbara che se le guardate bene si somigliano e sono copie mie, le "puntellature" del mio cuore quando si vuole afflosciare.
Perche' Enrico con il quale mi viene voglia di essere d'accordo anche quando non condivido una sola parola e Marzia che ha il viso come una poesia e una poesia in ogni parola

E perche' ho compreso che non vi avevo fatto comprendere quanto le vostre vite, il vostro quotidiano attraversare la mia esistenza sia per me fondamentale, essenziale e irrinunciabile meraviglia.
E se la commozione di Federica e di Anna di riflesso alla mia e' servita a dirmi che forse ero riuscita a dirvelo allora sono felice.

Voi siete piccoli pezzetti di me. Perche' in voi io mi ritrovo e in voi spesso mi riposo.

Non mi lasciate mai senza la vostra sfacciata bellezza di esseri umani splendidi. Mi togliereste l'aria.

Saturday, January 11, 2014

New York


New York e' come Napoli. La puoi vivere sulla tua pelle nel bene o nel male, amandola o odiandola.
Oppure puoi guardarla nei film. Leggerla nei libri. Persino nei fumetti

New York puo' essere quella dei messaggi nei baci Perugina
che ti inventi a tavolino, prendendo un po' da qui, un po' da li

New York puo' essere quella che "sai io vivo a New York"
oppure "Noi a New York facciamo il brunch"

New York puo' essere Times Square e la palla di capodanno
e i negozi sulla Fifth dove trovi le stesse cose che trovi a Cosenza

New York puo' essere "andiamo a mangiare una pizza?"
e i ristoranti italiani di spaghetti e meatballs e la spesa milionaria da Eataly
dove paghi il triplo quello che trovi da Fairways

New York come Napoli puo' essere una ferita e polvere negli occhi
e topi che escono dalle fogne e blatte che sono eserciti

New York puo' essere una musica e sta a te scegliere se e' jazz al Blue Note
o neomelodici

New York puo' essere una citta' che percorri senza mai vederla
con il naso schiacciato sul tuo telefono
senza mai guardare in alto

New York come Napoli puo' essere una paura
un angolo di un incrocio che puzza di pipi' e pieno di munnezza

New York come Napoli puo' essere quello che vuoi che sia
o quello che e' e allora costa fatica, occhi e cuore per vederlo

New York come Napoli ti puo' cambiare la vita
costruirti pezzo dopo pezzo e smontarti banalita' dopo banalita

New York e' una citta' difficile e tosta. Come Napoli
Che molti raccontano come zucchero e cannella

Eppure New York, la mia New York, e' la vita.
Il suono di un sassofono sotto la metro. Il freddo troppo freddo e il caldo troppo caldo. E le sue esagerazioni e complicazioni e diramazioni. E le facce. E gli abbracci. E l'opera. E la voglia di ballare mentre cammini e nessuno se ne frega. E l'assenza di indifferenza. E l'assenza di disinteresse. E l'assenza di lamento e negativita'. Ma una schiena dritta e viso confidente e la voglia di vedere che succede domani. Sempre. Ogni domani.

Solo in questo New York non e' come Napoli. Nella schiena dritta.

Friday, January 3, 2014

Si puo'.


Si puo' attraversare la vita guardandosi la punta delle scarpe, per non mettere il piede in fallo, per non inciampare, per non prendere una storta e farsi male.

Si puo' attraversare la vita indifferenti alla neve, al luce del sole, al vento che scompagina l'ordine, al susseguirsi delle stagioni, dei loro colori, dei loro profumi, del loro creare e ricreare incessantemente il bello.

Si puo' attraversare la vita con un piano preciso, previsioni di spesa, calcolo del rischio, chiarezza dell'obiettivo, determinazione dei tempi.

Si puo' attraversare la vita preferendo l'ombra, l'irridere cio' che sa di buono, crogiolandosi nel tormento, godendo dell'assenza di sorrisi, inorgogliendosi di un'intaccabile indifferenza alle umane passioni.

Si puo' attraversare la vita restando sempre allo stesso posto, pur viaggiando, spostandosi, incontrando gente diversa. Ma sempre alla ricerca di un ristorante italiano in cui cenare.

Oppure.

Si puo' alzare lo sguardo a rischio di sbagliare strada

Si puo' fermare ogni giorno nella propria mente un attimo di infinito

Si puo' avere un unico obiettivo e cambiare piano ogni giorno in base a quello: volersi bene e fare della propria vita una cosa straordinariamente comune, ma felice.

Si puo' guardare dalla finestra e ubriacarsi dell'altro, del diverso, dello sconosciuto. E crescere, come se dentro si avessero mille vite.

Si puo' scegliere. Sempre. E chi dice di non poterlo fare, ha gia' scelto. Peccato. Davvero peccato.