Monday, July 18, 2011

nel mio tempo, il tuo tempo

Caro Pierpaolo
un anno fa, a quest'ora, mentre scrivo, ancora dormivi nel tuo letto, vivo. In poche ore la vita sarebbe uscita dal tuo petto, esplosa da una vena, per spargersi intorno come una cascata di stelle.
ho dovuto cercare conferma del giorno perche' quel giorno e' ancora avvolto nella nebbia nel mio cuore e nelle mie viscere. A volte vorrei eliminarlo come una scoria velenosa.
"Pierpaolo e' morto"... o "E' morto Pierpaolo".... non so in quale ordine di parole mio padre mi diede la notizia. Prima ancora che il suono delle parole passasse attraverso l'oceano che ci separava, io ero gia' crollata sotto il peso del macigno.
Ho pianto tanto e per giorni. Ancora piango a pronunciare il tuo nome. Ancora non posso rileggere le tue lettere.
Ma posso guardare il cielo e vederti, quando una paura mi incrina il respiro. Allora tu mi sorridi e mi abbracci.
Avrei voluto dire per te belle parole su quell'altare, ma non sono riuscita. Ho fallito. Ma tutte le parole che dovevamo dirci ce le siamo dette in pochi gesti. E tu mi avevi perdonata. Avevi perdonato la mia durezza. Il mio affrontarti di petto e dirti in faccia che non ti amavo piu'. Proprio mentre ti amavo piu' che mai.
"Stiamo attraversando un desero" mi hai scritto un giorno, quando mi ero appena trasferita. E ce l'abbiamo fatta entrambi.
Tu sei stato la mia forza e spero io un po' la tua.
Da tempo non vieni nei miei sogni ma quando era importante lo hai fatto e mi hai detto "sto bene, dillo a mamma, dillo che non ho sentito niente" Mi hai detto anche che le parli e lei non sente. Devi capire il suo dolore. Le toglie persino l'udito.
Poi mi hai guardato e mi hai sorriso e mi hai detto "non dimenticare mai che ti voglio bene".
No, ora non me lo scordo. Ogni giorno mi sveglio, alzo la persiana e guardo al tua foto e mi sento meno impaurita per quel pezzo di strada che mi sono scelta e che e' spesso tanto in salita.
E' passato un anno. Dentro nemmeno un minuto. E non passera' mai. Quel minuto fra te vivo e te morto per me nn passera' mai.
Quando superi le lacrime e la disperazione, c'e' la pace e ci si ritrova, ancora dallo stesso lato ancora vivi.

Ho mangiato il mio primo hot dog da Gray's Papaya a New York con te. Molti anni fa. Anzi io ne ho mangiato uno e tu tre.
Domani vado da Gray's Papaya e mangio un hot dog per te. Per celebrare la tua breve vita che ho avuto l'onore di condividere cosi' profondamente.
E so che questo sara' il modo migliore per onorarti, per ricordarti e per ricordare a te, come tu hai fatto a me, che ti voglio bene.
E te ne vorro' per sempre.
Nel mio tempo e nel tuo tempo.

Monday, July 4, 2011

cuore matto

E' un cuore matto il mio. Percio' lo proteggo. Perche' e' cosi matto da innamorarsi di tutto e di tutti con un sorriso.
Se sente odore d'amore il mio cuore corre e ci si piazza e mi distoglie dall'urgenza del vivere

Benedico il mio cuore matto perche' mi ha fatto rinascere mille volte e mi fa amare il sole che filtra dalla finestra dopo una notte di pensieri e preoccupazioni.

Benedico il mio cuore perche' mi ha fatto amare oltre le date di inizio e di fine, oltre gli status, oltre i vincoli, oltre i legami, oltre la morte

Benedico il mio cuore perche' ha saputo tirarmi addosso tanto di quell'amore da commuovermi. Da farmi mancare il fiato.

Che cuore matto. Che si emoziona per un'amica che ti dice "mi fido di te". E non ti serve altro.

Che cuore matto. Che riesce a togliermi le preoccupazioni del domani quando la malinconia di una partenza e' tutto cio' che davvero conta. Perche' quella malinconia ha dentro tanto altro amore, tante altre risate, tante debolezze condivise senza paure, tante incomprensioni superate, tanto di tutto cio' che sa di vita.

Che cuore matto che ho. Matto come chi sa essere felice. Perche' ci vuole un pizzico di pazzia per essere felice.