L'aria profuma di estate oggi. Di un'estate mediterranea piuttosto che nord americana: con brezze di vento e biancori di luce. New York ha una forza nella sua bellezza che puoi solo cogliere del tutto o mancare in assoluto. Perche' non e' nulla di simile a cio' cui il nostro occhio europeo, viziato dalle perfezioni antiche e millenarie, e' abituato. New York ha una bellezza tutta sua. Diversa dal resto dell'America, cui sembra quasi appartenere per sbaglio e diversa dal resto del mondo. New York ha una bellezza simbolica: che non e' mai insieme ma dettaglio, non e' mai sguardo ma panoramica, non è mai un rumore ma suoni scomposti in cui puoi riconoscere una melodia.
Stasera, ero alle spalle del World Trade Center, dove sono rinati i grattacieli, per riallungare le ombre in uno spazio improvvisamente pieno di luce e spazio. I grattacieli che sul lato ovest della città sovrastano una piccola baia piena di barche a vela che stasera, data la brezza, andavano e venivano senza interrompere il mormorio dell'acqua.
In un momento, ho guardato l'orizzonte e uno dei tramonti più belli si si è parato dinanzi, con la meravigliosa sorpresa che ti arriva solo dall'inatteso.
Ho socchiuso gli occhi e un attimo prima che fossero del tutto serrati, ma rischiarati dal rosso che li trafiggeva, in un piccolo frammento di quel mare ho rivisto Capri, la bella addormentata, e il suo inconfondibile profilo. Ho respirato profondamente il profumo salato che mi portava la brezza e ho sorriso: sono a casa, qui è casa mia. Ci sono vie di Napoli, da cui non riesci a vedere Capri nemmeno se ti fa un fischio e agita la mano. Io vivo a New York, su un'altra isola, ma se socchiudo gli occhi ancora so vedere Capri.
Spero che tanti turisti, soprattutto italiani, abbiano guardato il mio stesso tramonto e lo abbiano amato perdutamente.
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