Bisogna sempre scegliere fra l'arrendersi e il lottare. In ogni cosa. Quando non si sceglie e si fanno spallucce alla vita, "lasciando correre", si sta solo sprecando il proprio tempo. Che e' prezioso.
Non c'e' un solo momento della giornata a Manhattan in cui questo senso della vita, continuamente in bilico fra la lotta e la resa, non ti viene simbolicamente ricordato in qualche modo. New York e' una citta' che lotta quotidianamente contro la tentazione della resa dettata dalla paura di essere colpita ancora in un modo o nell'altro. Anche la caduta di Wall Street e' uno di quei "modi" perche' colpisce una citta' che vive del suo allure di ricchezza e di vita splendente, non sempre vero ma assolutamente reale.
In qualsiasi momento della notte o del giorno, se sei in strada e ti abbandoni al respiro della citta', puoi avvertirne questa lotta costante e questo indomito spirito alla ribellione, anche attraverso i lustrini. No, cara signora Rodota', non sono affatto d'accordo con le sue considerazioni su Sex and the city che (sicuramente) non sara' un film da videoteca radical chic (chi mai lo ha "venduto" come tale) ma non per quello sfarzo di vestiti che "offendono" chi non puo' permetterseli. Nessuno si senta offeso... canterebbe De Gregori... Nessuna offesa, signora Rodota'. Non qui a New York. Non piu' di quelle che potrebbero provare le operaie italiane in cassa integrazione e con figli da crescere nel guardare il suo gurdaroba dove sono sicura non manca qualche cashmere. Come non mancano nel mio, frutto di tempi in cui potevo permettermeli. Qui non si e' contro la ricchezza che arriva dal lavoro (le quattro lavorano e la signora Rodota' dovrebbe sapere che gli avvocati sono le persone piu' pagate in citta' - con i medici - e che le PR e le giornaliste seguono a ruota), quindi non vedo perche' ci si possa offendere di un film che vuole, per un'ora e mezzo "allontanarti" dal tuo limbo e farti abbellire gli occhi. Conosco milionari americani qui a New York che hanno perso molti, molti, molti soldi nella crisi di Wall Street ma, essendo milionari, continuano ad avere belle case (senza nemmeno spostarsi 12 piani sotto) e a vestire nello stesso modo). Insomma, signora Rodota', io SATC 2 me lo vado a vedere per quello che e' e per ripetermi che, presto, quella maglietta "I LOVE Dior" me la compro, con il mio sudore ma me la compro perche' e' bella (per me of course).
Amo questa citta' per questo. Per il suo respiro frenetico ma regolare e per l'essere capitalista e socialista insieme. Capitalista perche' i soldi contano, socialista perche' se sei disposto a lavorare sodo, sono per tutti. Il problema viene dopo, quando li hai. E' allora che puoi decidere se comprare solo scarpe di Jimmy Choo o anche aiutare chi di scarpe non ha nemmeno l'idea. Senza soldi in tasca e' facile fare gli eroi (del socialismo). Ecco perche' amo Sean Penn e me ne frego se mena i paparazzi. Perche' lui sta lavorando con le sue mani ad Haiti per aiutare quelle persone senza nemmeno piu' il senso di cio' che sara' il loro domani.
Da qualche anno, ho adottato un bambino a distanza in Africa. Conservo tutte le cose che mi manda e lo vedo "crescere" a distanza ma con infinito orgoglio. Il suo mantenimento, peraltro molto economico, non entra MAI nelle cose da poter potenzialmente abolire per la sopravvivenza. Potendo ne adotterei altri. Potendo andrei di corsa sulla 54ma fra quinta e sesta a comprarmi un paio di Manolo. E mi sentirei felice per entrambi, Senza retorica.
Ieri sera ho guardato "La principessa e la rana" (spero che la signora Rodota' non si senta offesa) e c'e' la stella "dei desideri" che si chiamava Evangelina. Ho pianto come sempre quando guardo i film della Disney e, senza vergogna, ho guardato il cielo, passeggiando con Dorothy, per cercare la mia Evangelina. Per me si chiama Elena. E' mia zia.
Ho dormito senza sogni come ogni tanto capita. Al risveglio "l'annuncio" di un bonifico in arrivo: circa 400 euro, 400 motivi per sorridere e respirare. L'affitto (che costa 4 volte tanto) si paghera'. E per festeggiare stasera cena indiana "cheap" con amiche con le quali andremo, vestite dei migliori vestiti, a vedere Sex and the City e magari ci commuoveremo pure. Tie'.
Ho visto che 100 persone hanno visitato questo blog. Altre cento ragioni per sorridere. Cento respiri in piu' da respirare.
Alcuni di voi mi scrivono. Per me e' vita che mi scorre nelle vene e vi ringrazio per questo. Scrivere queste cose della mia vita non e' facile, non e' una passeggiata. Voi mi tenete per mano.
Ieri in molti mi avete detto che anche li' in Italia la situazione e' dura. Se ho il coraggio di parlarvi del mio sogno e delle mie fatiche e delle mie cadute con la faccia sull'asfalto e' perche' lo so. Un giorno il mio amico Peppe Lanzetta, scrittore che amo come amo (e adoro) Erri De Luca, mi disse "Vitalia' non dividere mai il tuo dolore con chi non puo' capire".
Io so che voi che leggete, come me, senza sentirvi stupidi, sapete ancora alzare lo sguardo per cercare la vostra Evangelina.
2 comments:
difatto Carrie viene pagata circa 5 dollari a PAROLA da VOGUE...questa cosa mi è rimasta impressa piu delle altre di questa serie che amo da morire, guai a chi me la tocca. Ma poi 'fanculo a chi si sente offeso, guardare quel film e la scena in cui Samantah nel suk di abu dabi tira fuori il dito medio a tutti quegli uomini e grida loro "YEES!!! I FUUUCCK"....non ha prezzo!! guardare la ricrescita del trapianto di capelli di B. QUELLO Sì CHE MI OFFENDE!!!!
Mito di femminazza!
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