Tuesday, July 20, 2010

spegnete le stelle, prosciugate gli oceani

Mi sono svegliata con gli occhi appiccicati per il troppo piangere.
Ogni osso dolente mi ha ricordato che io sono viva. La gola, come intasata da una manciata di pezzi di vetro, mi ha urlato che io sono viva. Il peso sul petto che mi rende difficile il respiro che pure viene fuori, mi ha ricordato che sono viva.
E che tu non lo sei piu'.
E' da ieri che cerco di dirmi quelle atroci parole ma non ci riesco.
Da ieri, invece, ti vorrei chiedere se ti ricordi quando da bambini cantavamo a squarciagola "Anima mia" e tu sbagliavi tutte le parole perche' eri il piu' piccolo. Una testa bionda e uno sguardo imbronciato.
Da ieri, vorrei ridere ancora una volta con te ricordando quel natale in cui per sbaglio, i nostri genitori buttarono via la busta sbagliata e dentro c'erano tutti i regali.
Da ieri, ti vorrei dire che ora vado in una casa piu' grande, non proprio cosi' centrale, ma piu' grande e cosi' potrai venire a trovarmi.
Da ieri, rileggo quelle lettere che ci siamo scritti. Quelle scritte con il peso di due che hanno attraversato la morte. Ognuno la sua e si sono ritrovati.
Da ieri, vorrei chiederti scusa per qualche mia durezza quando non sapevo con quali parole parlarti.
Da ieri, vorrei riascoltare con te quei vecchi pezzi hip hop che ci tenevano incollati alla Virgin di Times Square per ore
Da ieri ti vorrei rivederti incrociare le braccia perche' hai fraddo, sempre un po' freddo.
Ma tu, da ieri, sei morto.
E questo e' tutto cio' che devo ripetere al mio cuore che non vuole sentire.
E poco importa se resterai in un ricordo. E poco importa se resterai in una foto. Poca importa se resterai in quelle lettere e in quella musica.
Oggi non c'e' musica, non ci sono parole anche se le scrivo. Oggi non c'e' consolazione.
Oggi c'e' la tua maledetta assenza che non so come colmare.
E ti dico cosa sento perche' vorrei sapere cosa senti tu adesso.
Cosa vedono i tuoi occhi.
Cosa respira nel tuo cuore.
Vorrei chiederti se hai avuto paura perche' noi ne abbiamo, molta di piu' da quando sei andato.
Mentre ci lasciavi, sei venuto nei miei sogni e mi hai abbracciata e mi hai detto "sono felice". Mi chiedevo perche', ieri, prima di saperti andato.
Felice.
Vorrei lo fossi. Lo sarei anche io. Nonostante il freddo che sento sulla pelle.
Ti aspetto a New York, la citta' che adoravi. Ora che sei respiro puoi essere ovunque. Con tutti noi che ne avremo bisogno.
Scendo. Ti aspetto davanti ad un hamburger. Non fare tardi.

3 comments:

Unknown said...

L'ho conosciuto poco, ma sono vicina al Tuo dolore, Angela.
Io non ho, purtroppo, una fede forte e profonda ... ma sento, anzi, sono sicura, che, se non proprio la gioia, ha sicuramente trovato la pace e la serenità.

Teresa Pinto said...

Non so che dire. Ti abbraccio soltanto.

suorliana said...

Ciao Angela,
leggere questa tua pagina mi ha fatto venire i brividi, ho avuto la sensazione di rileggere una pagina scritta qualche anno fa, quando all'improvviso, senza nessuna minima aspettativa, apprendo che in un incidente aereo sono morte due consorelle.
La notte prima, avevo sognato una di loro che mi aveva detto: sono venuta a salutarti!
Quante lacrime, quanti rimpianti, quante volte mi sono chiesta "perché?" ...
naturalmete la risposta, umanamente parlando, non è mai arrivata. Chi come ha, ha la "fortuna" come dico alcuni, di aver coltivato il dono della fede, alla fine, proprio in vista di questa, arriva a darsi delle risposte.
Devi sapere che una delle due suore era mia (nostra) coetanea e durante gli anni in cui abbiamo vissuto nella stessa casa, più di una volta ci eravamo chieste se davvero esistesse un aldilà. Tanto che facemmo questo patto (di cui mi ero anche dimenticata) chi prima sarebbe morta, avrebbe avvisato l'altra.
Questa suora non era la stessa che avevo sognato la sera prima dell'incidente aereo, ma l'altra.
Qualche settimana dopo, una notte, sogno questa suora che mi invitava ad andare da lei dall'altra parte della strada. Io la guardavo e dicevo: "no, tu sei morta, non puoi essere tu."
E lei con un sorriso che andava da un orecchio dall'altro mi disse: "sì, sono io, sono morta, ma sono venuta a dirti che qui è tutto a posto!" ...

Ci vuole fede è vero, ma è anche vero che abbiamo tante prove che questa fede è qualcosa di concreto ...