Thursday, March 1, 2012

La notte dei miracoli

Me lo ha ricordato mia mamma quando ci siamo sentite. Mi ha detto che ha pianto. Alcune persone, anche se non le incontri mai, ti diventano come "uno di famiglia" come un cugino emigrato in America che pero'  ti aspetti sempre di veder arrivare ad un matrimonio.

Una sera, anni fa, con il mio amico Peppe Lanzetta andammo a Bologna. Lucio Dalla aveva scritto la prefazione di un suo libro e aveva organizzato una cenetta "intima" per un po' di amici.

La trattoria era famosissima ma ora, naturalmente, non ricordo il nome. Ricordo che arrivammo dentro a questa sala con un tavolo pronto e io trovai posto di fronte al mio "amico" Bergonzoni che conoscevo da un po'. Gli altri posti li evitai per paura di quella mia timidezza che e' difficile percepire ma sa bloccarmi e congelarmi nei momenti meno opportuni.

Lucio era seduto e ascoltava, con il suo ineffabile sorriso sulle labbra, un ragazzo che suonava il violino, intanto che noi, soliti napoletani ritardatari ;) arrivassimo a completare la tavolata.

Seduto di fronte a Lucio, Francesco Guccini e la sua allora fidanzata, ora moglie. In quella serata avrei scoperto che Guccini e' un uomo di spettacolare simpatia. Non ricordo nulla dei piatti che mangiammo o del vino che bevemmo, ma ricordo dei duetti Guccini/Bergonzoni che ci fecero ridere in maniera smodata.

Ho sempre amato Bologna. Per un pensiero che nella mia testa ha un senso, quando mi sono trasferita a New York, la mia alternativa era Bologna. Ho amato e amo quella citta' come Napoli e ho relazioni fraterne e sorelle con molti di loro. Gran popolo di gaudenti, colti e sfrontati.

Quella sera fu una piccola notte dei miracoli per me. Me lo ha ricordato mia madre. Perche' il mio pensiero stamattina era andato ad un amico fraterno di Lucio che mi sta molto a cuore e che vorrei abbracciare.

Quella sera gli dissi che il mio primo amore si chiamava Marco e che la sua canzone era la mia. Lui sorrise e canto' qualcosa in napoletano.


1 comment:

Anonymous said...

...sarà pur vero che la poesia non cerca seguaci bensì amanti, ma quando si ha la dipartita di un interprete profondo persino la poesia si sente più sola. Ho apprezzato moltissimo il tuo ricordo dolce e delicato di quella sera trascorsa assieme ad autentici poeti. Lucio ci mancherà ma riecheggerà per sempre nelle sue note....
Leonardo Sileo