Tuesday, March 8, 2011

Per lUigi, per i miei ragazzi, per i sogni di chi sogna

Oggi ritorno a scrivere, con costanza e convinzione. Prima che la vita sfugga troppo veloce.

Oggi, avevo gia' pensato di farlo per ricordare Luigi. Luigi e i suoi occhi belli e la sigaretta sempre penzoloni fra le labbra, Luigi, da grande uomo quale era, decise di lasciarci proprio in questo giorno, "sollevandomi" per sempre dalla necessita' di difendermi dalla circostanza di essere donna e di non amare questa festa. A partire dalla parola cosi' in contrasto con l'origine di quella che era una celebrazione di un lutto, di donne, lavoratrici, morte. Come Luigi. Quindi non capisco la parola festa. E in Italia, come sempre, meno che altrove. Anche qui in America si festeggiano le donne oggi ma senza tanto clamore, con cose serie. Con cause civili contro colossi del commercio che attuano politiche discriminatorie, con donne che si ritrovano sui "ponti" delle loro citta' per camminare insieme, con un paese che lotta per salvare leggi fondamentali come l'aborto contro gli attacchi piu' meschini di una parte politica sempre piu' senza senso ne' sostanza. Niente "pizze fuori" e spogliarellisti. Per quelli, qui, le donne non hanno la necessita' di attendere un giorno speciale dell'anno. Se ne hanno voglia, vanno fuori insieme, e anche da sole, e anche a guardarsi spogliarelli, ogni volta che gli fa piacere.

Luigi mi sollevo', con il peso di un dolore inconsolabile, persino della necessita' di "difendermi" dal non voler essere "festeggiata" oggi e dimenticata domani. Ignorata a vantaggio di uomini che controllano tutto o, peggio, di donne che dagli uomini hanno preso il peggio o, ancora scivolando piu' in basso, da donne che utilizzano le armi della loro fisicita' come unico strumento per "concorrere". In una battaglia che, per tutte le altre, e' ovviamente persa.

Da quando Luigi non c'e' piu', ricordo un solo giorno, un solo istante in cui questo giorno e' stato ANCHE quello che tutti malamente definiscono la "Festa della donna". In quel giorno, entrai in classe, dai miei ragazzi, tutti maschi, tutti residenti in quelle zone che hanno fatto la fortuna di Saviano ma non la loro, e trovai sulla cattedra un mazzo di fiori meraviglioso con uno dei loro biglietti che ancora conservo nel portafogli.

Da quegli uomini, dai miei ragazzi che ogni giorno a fronte alta affrontavano le difficolta' dei loro quartieri invivibili, dove c'e' puzza di morte piu' che di vita, mi sentii onorata di essere "festeggiata"

Ho avuto molti privilegi nella mia vita. Ho incontrato molte persone indimenticabili. Uomini e donne che ti cambiano la vita. Ma in testa alla mia "lista del cuore" ci sono loro. I miei ragazzi. I miei, oggi, uomini che per un giorno, uno solo, mi hanno fatto ricordare che questo giono non e' solo di Luigi ma anche il mio e dei miei sogni che non meritano di piu' perche' sono una donna. Meritano solo perche' sono capace di sognarli.

1 comment:

Anonymous said...

Esternare i propri sentimenti è un "atto di forza".
Pensieri profondi ed intimi che contribuiscono al sostegno tuo (e di riflesso nostro) durante il meraviglioso percorso accidentato della vita. Un'occasione per avere un elemento in più per continuare a crescere.
Grazie di cuore.
Leonardo