Thursday, August 5, 2010

Questa e' la mia casa

Scrivo poco in questi giorni. Voi siete in vacanza e io sono stanca. Un'accoppiata vincente per rallentare il ritmo....
I pensieri e la vita pero' non si fermano. Per fortuna.
E' strano e non ne riesco a capire la ragione ma, nonostante questo periodo sia difficilissimo, ho una sorta di buonumore che mi stuzzica in continuazione. Oggi e' stata una di quelle giornate da impacchettare e gettare nella spazzatura, nemmeno in quella da riciclo.... proprio quella da buttare e via. Dopo una notte quasi insonne per i lamenti di Dorothy (lei riesce ad adattarsi piu' lentamente allo zingaraggio di quanto faccia io) mi sono rimessa al computer e al telefono e tutto mi e' caduto addosso come libri che cadono da uno scaffale: tu li ami ma ti fanno male se ti cadono in faccia.
Cosi sapere che mia madre non sta bene ma peggio e che mio padre per questo sta perdendo ogni minimo buonumore, sono stati i primi tre volumi in faccia: la divina commedia.
Dopo di che e' toccato a una telefonata con un'acidissima responsabile di un'agenzia di Firenze presso la quale una mia amica sta fittando un appartamento di oltre 4000 euro per novembre (quando cio' la stagione non e' bassa ma BASSissima). Quando le ho chiesto perche' il saldo doveva essere versato DUE mesi prima della vacanza mi ha risposto "queste sono le regole, se vi piacciono le accettate, se no vi rivolgete ad un'altra agenzia". Quello e' stato come i Promessi Sposi dritti sul naso. Mai piaciuti. (In piu' mi veniva da chiedere perche' poi gli americani dovrebbero venire a spendere oltre 4000 euro per essere trattati come merde da un'acida strega)
Ma alle 21.13 di sera, mentre siedo sul comodo divano di casa della mia amica che ha una casa vera qui, con tanto di terrazzo, capisco che quella era solo una metafora divina per prepararmi a cio' che sarebbe successo di li' a pochi minuti.
Il fatto in se' non ha particolare importanza perche' ovviamente le ragioni non stanno mai da una sola parte (ma posso dire con ragionevole certezza che questa volta la ragione e' tutta mia!!!) MA cio' che ha avuto il valore e il peso dell'intera Treccani piombatami sul cranio e' stato il fatto che qualcuno, nemmeno molto simpatico, anzi per nulla, abbia provato a farmi sentire umile ma non nel senso di umile = senza pretese ma umile nel senso di poveraccia. Che, dal suo punto di vista, limitatissimo e basato su fattori estetici assolutamente lontani dai miei, lo sono sul serio. Una poveraccia sfigata.
Ora c'e' una cosa che ho imparato, anzi due. Che non posso rispondere a tono quando sono furiosa perche' non sarei lucida e non farei abbastanza male. E che parlare (e incazzarsi) con chi ha un cervello che e' rimasto un'ipotesi e quell'ipotesi e' piena di preconcetti, pregiudizi, giudizi, chiusure, limitatezze e presunzione, e' tempo sprecato e sottratto a cose piu' importanti.
Cosi, con l'Inferno di Dante a bruciarmi dentro, i monatti a suonarmi le campane a morto nella testa e tutti i volumi della Treccani a prendersi a gomitate nel mio stomaco, stanca come Lassie dopo essere tornato a casa e con un aspetto da Mary Poppins prima del trucco, me ne sono andata a bere una birra con un amico e insieme abbiamo speso, divertendoci come pazzi, una cifra folle: 20 dollari in due, per mangiare e caffe'.

E mentre sentivo tutti la rabbia scivolare via pian piano, un'amica, una di quelle "importanti" (che secondo la mentalita' di quelli dal cervello illusorio non dovrebbe essermi amica perche' lei e' famosa e benestante e io no) mi ha scritto che potevo stare da lei, in questa casa che amo, CON IL TERRAZZO!!!!!!

Sono povera. Faccio fatica a pagare l'affitto di una casa che e' un buco ma un buco a Manhattan, alla 72ma strada dove John Lennon aveva deciso di vivere. Faccio tanta fatica che presto andro' altrove, In un'altra casa, non piu' alla 72ma e forse nemmeno a Manhattan. Perche' sono povera.

Ma non permetto a nessun poveraccio di buttarmelo in faccia come una colpa o come una vergogna. Quando per cinque minuti lo faccio mi incazzo non con il poveraccio ma con me stessa perche' e' come se abbassassi la guardia e mi facessi colpire in pieno viso.

Sono povera e non mi va nemmeno di dire che sono ricca dentro. Cazzate. ;) Ma non sono insensibile e non sono prigioniera nello spazio mentale della strada sotto casa e delle cose che si possiedono.

In altri tempi e stagioni, Manhattan l'ho guardata dall'Hotel Plaza e Capri da un balcone di una camera da letto a picco sul mare. Ho avuto quello e ho questo. E sono semplicemente orgogliosa di non essere prigioniera di nulla. Soprattutto non di una casa.
La casa e' il posto dove torni e puoi startene in mutande a piedi scalzi. Tutto il resto, come diceva Troisi, e' ornamentale.

8 comments:

Anonymous said...

Neanche a me piacciono i Promessi sposi.....tirati su, come fai sempre, forza e coraggio. BACIONISSIMI Annarita

Anonymous said...

Non bestemmiare! Non credo tu sia "povera"... I poveri sono altri... tu sei al memento "senza troppa liquidità" perchè ..."You are working on your dream". Stai investendo su un sogno che è vicino a diventare realtà, ed è tutta un'altra cosa! Devi essere orgogliosa di questo, di avere un sogno, di stare per realizzarlo, e di combattere con gli ultimi centesimi per farlo. Poi, ricchi o poveri o al momento senza soldi... dipende dal valore che dai ai soldi. Sono necessari ma indispensabili a poche cose. Non servono da soli a dare la felicità, e se adoperati solo per l'ottenimento di cose materiali sono sprecati! Hai uno studio a Manhattan,sei quello che hai sempre voluto, fai quello che hai sempre voluto, stai dove hai sempre voluto. Quante persone possono dire la stessa cosa di se stessi? Certo, stai faticando... certo è una strada in salita... ma ce la stai facendo perchè ce la metti tutta... anche se devi districarti tra libri e volumi che ti cadono in faccia e puzza di marcio ogni due passi. Chi è forte sopravvive... chi è debole e viziato...scappa in hotel alla prima difficoltà irrisoria! Una sognatrice...Ivana

Anonymous said...

...ps... è proprio carina questa foto da strafiga newyorkese...e con tutti i libri che ti sono caduti in faccia, vedo che ti sei ripresa bene e che sorridi alla faccia dei miseri dentro!... Non male, Babe!

Anonymous said...

Purtroppo di personaggi di siffatta "fattura" il mondo pullula. E a tutte le latitudini. Credo che la risposta migliore a questi acefali sia l'indiffirenza perchè se il metro per "misurare" una persona è la casa in cui vive, beh vuol dire che siamo all'ammazzacaffè. Ma la cosa più grave, per lui, è che probabilmente non si è reso nemmeno conto della bassezza intellettuale mostrata. Questa si che è una vera tragedia.
Go, Angela. Go!
Leonardo

Alessandra Del Vecchio said...

Angie... you can!

Angelo D'Amore said...

i sogni vanno sempre inseguiti.
a volte, si ralizzano e si e' felici malgrado rimuncie dolorose.

Anonymous said...

Io sono per la soppressione fisica delle persone. O per la sepoltura morale del prossimo. Nessuna resa, dunque, sono un po' di indecisione sull'arma da utilizzare per stendere chi ostacola le nostre vite.
Bruno

Luigi said...

caspita, tu non scrivi così su FQ (lì ti ho letto per la prima volta).
Mi piace.
Sbrigati a diventare famosa io potrò dire.. caspita io rispondevo al suo blog e lei a sua volta pure, come fa con tutti d'altronde.

Oppure non diventare famosa ma sbrigati a scrivere di "felicità" che magari non esiste,che sia la tua, quella che percepisci.

Non so se è un tuo dono farmi immaginare le cose (o uno mio ad immaginarle) ma provo piacere a vivere quello che scrivi.

Ciao
LuigiS