Saturday, January 11, 2014

New York


New York e' come Napoli. La puoi vivere sulla tua pelle nel bene o nel male, amandola o odiandola.
Oppure puoi guardarla nei film. Leggerla nei libri. Persino nei fumetti

New York puo' essere quella dei messaggi nei baci Perugina
che ti inventi a tavolino, prendendo un po' da qui, un po' da li

New York puo' essere quella che "sai io vivo a New York"
oppure "Noi a New York facciamo il brunch"

New York puo' essere Times Square e la palla di capodanno
e i negozi sulla Fifth dove trovi le stesse cose che trovi a Cosenza

New York puo' essere "andiamo a mangiare una pizza?"
e i ristoranti italiani di spaghetti e meatballs e la spesa milionaria da Eataly
dove paghi il triplo quello che trovi da Fairways

New York come Napoli puo' essere una ferita e polvere negli occhi
e topi che escono dalle fogne e blatte che sono eserciti

New York puo' essere una musica e sta a te scegliere se e' jazz al Blue Note
o neomelodici

New York puo' essere una citta' che percorri senza mai vederla
con il naso schiacciato sul tuo telefono
senza mai guardare in alto

New York come Napoli puo' essere una paura
un angolo di un incrocio che puzza di pipi' e pieno di munnezza

New York come Napoli puo' essere quello che vuoi che sia
o quello che e' e allora costa fatica, occhi e cuore per vederlo

New York come Napoli ti puo' cambiare la vita
costruirti pezzo dopo pezzo e smontarti banalita' dopo banalita

New York e' una citta' difficile e tosta. Come Napoli
Che molti raccontano come zucchero e cannella

Eppure New York, la mia New York, e' la vita.
Il suono di un sassofono sotto la metro. Il freddo troppo freddo e il caldo troppo caldo. E le sue esagerazioni e complicazioni e diramazioni. E le facce. E gli abbracci. E l'opera. E la voglia di ballare mentre cammini e nessuno se ne frega. E l'assenza di indifferenza. E l'assenza di disinteresse. E l'assenza di lamento e negativita'. Ma una schiena dritta e viso confidente e la voglia di vedere che succede domani. Sempre. Ogni domani.

Solo in questo New York non e' come Napoli. Nella schiena dritta.

1 comment:

Anonymous said...

La città cambia faccia a seconda di chi la vive, è come un
camaleonte che cangiante cambia colore della pelle adattandosi alle situazioni. L'importante è esserne consapevoli e non vivere con passività queste facce multiformi. Tutto è relativo, Einstein aveva proprio ragione.
Leonardo