Saturday, January 15, 2011

dieci righe

Il mio amico Andrea mi ha scritto...
"Non scoraggiarti Angela. Scrivi, scrivi e scrivi ancora. Porta un taccuino con te e scrivi dieci righe al giorno, racconta i posti che vedi, la gente che incontri".

Dieci righe. Ho sorriso perche' mi e' sembrato di non fare altro nelle mie giornate: scrivere. Numero battute: 2500, 3600, 4200.... ok. Arrivato il pezzo? si, grazie a domani.

Ma dieci righe. Quelle sono dure. Sono quell'extra da tirare fuori con le unghie, mentre le dita ti fanno male e le lettere restano impresse sul foglio in una grafia orribile, quasi illegibile. Dieci righe rubate al riposo, alla pace, alla tentazione di cedere al silenzio e all'abbandono.

Dieci righe. Ci provero'.
Oggi sono malata. Di brutto. La gola mi fa tanto male che persino i capelli ne risentono. Ma ho dovuto lavorare. Meta' mese e una fila di conti da pagare. Chissa' come. E poi c'era Michael in citta'. Solo oggi. Solo per pranzo. Michael e' l'amico di sempre. Con cui a volte ci siamo presi delle pause ma mai troppo lunghe per smettere di amarci. Anzi. Ora che sono un po' piu' americana e lui un po' piu' napoletano, ci amiamo di piu'.
Landmarc. E' uno dei nostri ristoranti preferiti. Insieme al Tamarind ma troppo caro per questi giorni. Amo Landmarc. E' come casa mia. Abbiamo parlato tanto, come non accadeva da tempo. E' arrivato il conto e io ho pagato con la mia American Express Gold, nuova di zecca. E' strabiliante. Non ho soldi ma ho una credit history perfetta e allora mi "offrono" carte di credito. Ho accettato l'AMEX per i punti con i quali spero di contribuire a un volo. Michael mi ha guardato e mi ha detto "eccola qui, con la sua Amex, quella che quattro anni fa non poteva nemmneo comprare un cellulare perche' non aveva "credit history". Vero, il primo contratto telefonico era a nome suo. Ora tutto e' a nome mio. Non solo la fatica ma anche la possibilita' di sentirsi "a casa" con il proprio nome su un'American Express.
Ho promesso solennemente, l'ultima notte dell'anno che mi sarei lamentata meno. Non so se ci riusciro' sempre.... In fondo sono napoletana. ;) Ma so che mi piace questo mio essere americana inteso come capacita' di guardare di piu' a cio' che ho che a quello che non ho.

E ho questo blog. E amici che ho trovato fra le righe di un computer. Amici cari perche' sono risaliti aggrappandosi a fragili appigli pur di risalire, nella tempesta della mia anima, fino al mio cuore. A volte mi auguro solo di essere capace di fare altrettanto, restare aggrappata a qualche appiglio, pur di arrivare al vostro cuore.

3 comments:

Anonymous said...

Sovente mi capita di (ri)leggere le parole di Oriah Mountain Dreamer. Le parole di questa persona rappresentano, per me, autentico combustibile per trovare la forza necessaria per superare le inevitabili difficoltà lungo l'insidioso ma meraviglioso cammino che è la vita. Rileggendole ancora una volta mi pare di vedere l'essenza del tuo pensiero, Angela. Che è quello di saper parlare,senza perifrasi, direttamente al cuore.

Non mi interessa che cosa fai per guadagnarti da vivere
voglio sapere che cosa ti fa soffrire e se osi sognare
di incontrare il desiderio del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai
voglio sapere se rischierai di sembrare ridicolo per amore,
per i tuoi sogni, per l'avventura di essere vivo.
Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere, se sei
stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei
inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.
Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo,
senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.
Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura e lasciare che l'estasi ti pervada dalla
testa ai piedi senza chiedere di essere attenti, di essere realistici
o di ricordare i limiti dell'essere umani.
Non mi interessa se la storia che racconti è vera
voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per
mantenere fede a te stesso; se riesci a sopportare l'accusa
di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se puoi esser fedele e quindi degno di fiducia.
Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando
non è sempre bella, e se puoi ricavare vita dalla SUA presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo
e comunque rimanere in riva a un lago e gridare
alla luna piena d'argento "SI".
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore
e di disperazione, sfinito e profondamente ferito e fare
ugualmente quello che devi per i tuoi figli.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui
voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me
senza ritirarti.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato
voglio sapere chi ti sostiene dall'interno,
quando tutto il resto ti abbandona.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso
e se apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere
nei momenti di vuoto.

Oriah Mountain Dreamer, anziano di una tribù pellerossa

Leonardo

ilaria donatio said...

grazie, è bellissima e sembra una preghiera, laica.

Paola said...

Ti seguo su twitter e sul fatto e volevo ringraziarti, le tue righe hanno accarezzato il mio cuore. Paola