Maria Pia aveva un sorriso che rischiarava qualsiasi notte. Anche quelle davvero buie.
Maria Pia andava in chiesa ogni domenica e per questo aveva manifestato, tante volte, a pugno chiuso, in difesa dei diritti: all'aborto, al divorzio, alla ricerca sulle staminali, ai diritti insomma.
Maria Pia faceva degli struffoli e una minestra maritata che valeva la pena aspettare Natale solo per quello.
Maria Pia amava Vincenzo come i quindicenni quando ti aspetti sotto scuola e poi lo vedi e senti come se avessi fame ma non e' fame. E' quella cosa che poi impari si chiama felicita.
Maria Pia amava Roberto e Angela in un modo che non la facevano mai sentire stanca, mai arrabbiata di doversi alzare la notte per cambiargli la "maglia di sotto" quando sudavano per la febbre forte, sempre li a guardarli come fossero la perfezione messa in terra.
Maria Pia amava Serena e Cristian in un modo che nemmeno Roberto e Angela. La sua Principessa e il suo Campione. Aveva una luce negli occhi quando ne sentiva solo il nome come solo le nonne che sanno essere nonne.
Maria Pia amava Nicle. La moglie di Robertino che aveva imparato a voler bene come la figlia femmina che non aveva. Perche' quella che aveva lei, beh quella, era un'altra cosa. Una ribelle. Piena di ricci.
Maria Pia amava Chiara. Che un po' le dispiaceva che non l'avesse messa al mondo lei.
Maria Pia, verso giugno, disse ad Angela che le dispiaceva che fosse in collera con Anna. Perche a lei Anna piaceva assai.
Maria Pia chiacchierava con le amiche di Angela piu di quanto facesse lei. E lo raccontava ad Angela ridendo come se avesse fatto una marachella: Lina, Rosanna, Antonella, Paola.
Maria Pia aveva un cuore cosi grande che ci faceva entrare tutti, ma non tutti. Tutti quelli in cui lei leggeva amore, gentilezza, generosita'. Quando le raccontai del mio amico che ando' apposta all'universita' a prendermi i certificati di laurea, mi disse "mo' dici a questo amico tuo avvocato che mi deve fare l'onore di venire a mangiare da me. Perche' io lo devo abbracciare stretto". E mi chiedeva spesso: "ma Salvatore?" - perche' poi quando entravi nel suo cuore, perdevi i titoli e diventavi figlio e figlia.
Maria Pia, lo so, era come tante. Come la mamma di Alba. Come la mamma di Anna. Mamme insomma. Ma era mia madre. E oggi, a mezzanotte, le sei del pomeriggio per me, mi avrebbe chiamata e avrebbe pianto. Lo faceva poche volte. A Natale sempre. A Natale, lei era troppo "Lacreme napulitane". A Natale, quell'oceano, le sembravano sempre due, uno per andare e uno per tornare. Perche quello ci separava: un'andata e un ritorno.
Maria Pia oggi non mi chiamerà. Ci saranno lacrime lo stesso. Perchè ora i nostri cuori si incontrano altrove, in un punto impreciso fra qui e le stelle e ritorno, ma non e' lo stesso. Non sara' mai piu lo stesso.
E mi manca Maria Pia. Mi manca mia madre.
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