Esco dal portone e c'e' la neve. Nessuno lo aveva previsto e neppure annunciato. Strano, in un paese dove ti dicono pure a che ora inizia e a che ora finisce e senza mai sbagliare. Ti dicono tutto. Cosi' si e' sempre pronti.
Pero' poi accade cosi' all'improvviso e ti sembra che ti piova in testa la felicita' anche se sei stanca perche' e' stata una settimana dura, a cavallo di settimane durissime.
La neve all'improvviso e' come la felicita' che, a volte, non e' calda come il sole o fresca come il vento di primavera o quello che ti scompiglia i ricordi mentre guidi una Vespa scendendo da Posillipo in una controra d'estate. La felicita' della neve e' fredda e se ti entra nel collo ti viene freddo addosso e ti si bagnano i piedi e se non stai attento scivoli e cadi con il culo per terra. Perche' la felicita' della neve e' quella piu' vera, che non e' gratuita, non e' solo bella e non e' solo calda ma ti arriva addosso leggera e silenziosa e ti ricorda, in ogni fiocco, l'altro aspetto, quello piu' difficile, quello dell'infelicita'. Perche' in ogni felicita' c'e' un'infelicita' imprescindibile e con la quale bisogna fare i conti.
Quando mi chiedono se ora sono felice, istintivamente rispondo di si'. Ma poi sento che i piedi sono bagnati e il fiocco di neve entrato nel collo si sta sciogliendo e ho freddo. Eppure e' vero, sono felice. E forse e' solo quello il segreto. Solo per quello continua a piacermi la neve e continuo a cercare la felicita', cosi' intensamente da essere disposta a soffrirne.
E la felicita, a volte, significa solitudine. Una solitudine che arriva dall'essersi incamminati per un sentiero tortuoso, poco battuto e dove e' facile inciampare, soprattutto quando vai di fretta perche' senti che il tuo tempo non e' piu' abbastanza come se avessi vent'anni.
Due sere fa, dopo la conferenza stampa di Monti, in ascensore ero con un paio di giornalisti importanti e con qualche giovanissimo collega. Uno di questi, ignorando gli altri, mi e' venuto incontro e si e' presentato. Ho iniziato a parlare con lui e quando gli ho detto che scrivevo per il Fatto lui mi ha detto "lo so". E mi hanno guardata tutti. Come fossi una famosa. Una che conta.
Ho pensato in quell'esatto istante a mia madre e mio padre e al fatto che, sebbene con dolore, li ho resi sempre fieri di me. Ed e' stato come se nevicasse. E ho dimenticato che ero arrivata li' dopo una giornata di corse in giro a guadagnarmi la sopravvivenza, con le "scarpe buone" che mi uccidevano i piedi e una borsa che sembrava quella di Mary Poppins perche' dentro c'era tutto il necessario per far fronte a tutte le esigenze e arrivare "decente" di fronte al Presidente del Consiglio. Ho dimenticato l'arrogante indifferenza dei "colleghi" nei miei confronti (la maggior parte). Ho dimenticato i pagamenti che non erano arrivati, la domenica che avrei passato a lavorare perche' i pagamenti non erano arrivati e la stanchezza, le incertezze, le difficolta'.
C'era un giovane collega che mi aveva voluto stringere la mano. E allora forse chissa' quando, chissa' come, avevo scritto qualcosa di buono che era entrato nella testa di qualcuno. E scrivere e' tutta la mia vita. E' qui la mia passione e il mio amore. Qui sono io.
Cinque anni fa, in questi giorni, ero all'inferno. Perche' ero da sola con le mie paure e non avevo bollettini che annunciassero la neve. E per questo mi stavo preparando ad andarmela a cercare. Lontano. Molto lontano. Dove la neve arriva all'improvviso, mentre esci di casa con Dorothy e ti sembra felicita'.
3 comments:
La tua felicità è anche la nostra felicità. E spesso capiamo che essa annida tra le piccole cose, nella semplicità. Addirittura qualcuno è felice ma non sa di esserlo. Forse perché inconsciamente ne ha paura? chissà.
P.S.: tu sei importante e sei una che conta. Anche al Fatto quotidiano. Del resto il vicedirettore in quell'incontro a NY con Gomez e Stille ha avuto il piacere di conoscerti no? ;-)
Leonardo Sileo
è vero.
la conosco da poco la neve, ma è magica. forse perchè copre, smussa, illumina, rallegra. forse perchè è soffice. strappa tanti sorrisi anche a me.
Un abbraccio cara Angela
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