La prima domanda che mi frulla nella testa e' "E ora?' Ora che ho deciso di iniziare a scrivere questo blog... che faccio??? Prendere la decisione, e' stata gia' un'impresa non da poco, sopraffatta come sono dalle incombenze del mio quotidiano. Mica perche' sono una persona importante e occupata.... Al contrario... Esattamente perche' non sono ne' importante, ne' abbastanza occupata o, meglio, non occupata in maniera lucrosa e in grado da garantirmi una vita 'al di sopra di ogni preoccupazione'. La vita di chi ha un portafogli che non vede un biglietto da 50$ da troppo tempo, tuttavia, e' spesso assolutamente e paraddossalmente simile a quella di chi la stessa cifra la considera equivalente ad costo di un pranzo in un ristorante a buon mercato, quasi un diner... Le persone ricche non hanno tempo e non hanno mai contanti. Proprio come me. Sono talmente impegnata nella mia quotidiana sopravvivenza che disdegno persino di rispondere al telefono quando Lisa, la mia amica che e' la gioia della AT&T mi chiama per la quarta volta per raccontarmi che stasera alla Kabbalah c'e' l'evento per la luna piena. E, ovviamente, non ho mai contanti in borsa. Ma nemmeno nelle tasche. A volte nemmeno in banca. Ecco, questo mi distingue dai ricchi.
Un altro grado di separazione sta nel fatto che la mia casa ha la superfice di una delle loro cabine armadio.
Dunque, cio' che si evince (intanto cerco di dimostrare che ho una certa padronanza del Devoto-Oli) e' che non me la passo bene a livello di finanze. La seconda e' che sono a New York e che mi sono cacciata volontariamente in questa situazione. Nessuna costrizione. Se per costrizione non includiamo il fatto che nel mio paese di origine, l'Italia, il merito conta meno di una tetta rifatta, i sogni sono fastidiosi come i calli ai piedi e le speranze sono peccati senza assoluzione.
A parte questo, pero', nessuno mi ha puntato una pistola alla tempia o fatto minacce per costringermi a venirmene qui.
Avendo fatto una di quelle pazzie che si fanno quando hai vent'anni (e io li ho superati da un po' - giusto un po') e vivendo in una citta' che tutti conoscono ma nessuno conosce poi del tutto, ho deciso che questa mia (sana) follia, potesse diventare l'oggetto di questo blog (ma trovero' un vocabolo alternativo perche' blog mi da' un insopportabile prurito alle falangi) con cui spero di farvi conoscere meglio la mia nuova "casa", la mia nuova vita e coinvolgervi nelle mie peripezie di sopravvivenza.
E senza accorgermene ho iniziato!!!!!! Brava me.
brava Angela! e vaiiiii...
ReplyDeleteLina
Certo Angela, brava. Tieni a mente che le pazzie non si fanno solo a vent'anni (e meno male!) e che i sogni possono diventare realta'. Basta lavorarci sopra e non arrendersi. Questo io e te ce lo ripetiamo sempre per darci forza e continueremo a ripetercelo fino a quando non festeggeremo i nostri traguardi con champagne a-la-sex-and-the-city a NY, Londra o chissa' dove...Rio o Tokyo?! In bocca al lupo e guarda avanti, ma indietro.
ReplyDeleteSiamo lieti di poter leggere ed ascoltare i tuoi penseri "ad alta voce". Chiunque ha deciso di inseguire con ostinazione dei sogni ha deciso di intraprendere una lotta con se stesso! E allora siamo pronti a leggerti, commentare, criticare (รจ il sale del miglioramento).
ReplyDeleteLet'go, Angela. Let's go!!