Ho attraversato la citta' in un taxi, con le ossa dolenti di stanchezza, la gola in fiamme e una stanchezza che non mi ha fatto nemmeno avere la forza di infilarmi l'orologio al polso. E poi, in fondo, a che mi serve un orlogio se sto andando, per la prima volta in tre anni e mezzo, a passare un weekend fuori citta'?
Quando vivi a New York, ci sono delle cose che ti vengono quasi a noia come il traffico della Quinta strada, il suo scintillio, le sue vetrine, il suo viavai di gente, tanta gente con mille lingue e mille colori, tutti di fretta, tutti pieni di borse, tutti indaffarati. Quello stesso tratto di strada che, pero', quasi detesto durante il giorno, ridiventa il corridoio di casa mia, ogni volta, di notte. Il corridoio di una casa dove i miei sogni continuano a resistere ai contraccolpi di una difficile realta', Mentre il taxi procede, non troppo di fretta, da un blocco all'altro, e Dorothy finalmente "trova pace", accomodata nella sua posizione "a tarallo" che significa, "vabbe' finche' sono con te tutto va bene", mi ripassano dinanzi a agli occhi sprazzi di vita recente. Pensare che la mia vita ora e' qui, davvero, dove avevo cosi' fortemente voluto mi appare ancora un fatto difficile da credere. A volte ho paura di svegliarmi e sapere che c'e' un aereo da prendere senza un biglietto di ritorno a casa. Qui. A casa mia.
E poco importa che da ottobre non so nemmeno dove sara' realmente questa casa. Cio' che so e' che questa e' la mia citta' e che io oggi sono cio' che volevo. All'80% almeno. Sorrido di me stessa ma penso anche che se fossi completamente contenta mi lascerei andare e non posso permettermelo.
New York e' una citta' in cui, di primo acchitto, ti sembra regni incontrastatao il rumore. Se ascolti ne puoi avvertire il silenzio. Se ci riesci sei riuscito ad arrivare al suo cuore e alla sua vera vita: quella che tutto e tutti accoglie e tutto e tutti trasforma.
E New York non e' solo Manhattan. Sebbene e' li' che vanno i nostri pensieri.
C'e' una parte, Upstate, verso nord, seguendo il corso dell'Hudson, che amo profondamente. E' li' che sono andata per il weekend, a casa dellla mia cara amica Chava e del mio adorato Katan.
In una casa immersa nel verde di un bosco ho ritrovato il senso di immenso che la vita ha e che, spesso, mi capita di smarrire.
Al risveglio, su un terrazzo aperto sull'intricato inseguirsi ed amoreggiare di alberi, uccelli, scoiattoli, cerbiatti, ho finalmente respirato a pieni polmoni e ho sentito di essere immensamente, anzi infinitamente felice.
Per anni ho vissuto sul minuto, sull'istante, combattendo solo per non cedere alla paura e riuscire ad arrivare al minuto dopo, ancora viva e ancora qui. Per anni ho sentito di non avere piu' nulla se non quel momento di fronte che poteva sopraffarmi e anninetarmi. Tutto cio' che mi raccontava la quotidianeita' di 24 ore almeno, e dnon di 24 secondi, era Dorothy con il suo ritmo uguale e cosi confortante.
Uscendo, a pieni nudi, su quella terrazza, senza infinito di fronte, ne' immenso, ma un fitto labirinto di arbusti, ho finalmente sentito l'immenso perche' non era di fronte ma dentro di me e alle mie spalle e sotto i miei piedi e al di sopra della mia testa.
L'immenso e' essere dove volevo.
Scrivere
Sapere che qualcuno legge
Avere i miei amici che mi consolano e amano
Sentire la vita. Sentirla e amarla
E continuare senza stanchezza ad avere sogni.
Ho toccato l'immensita' per un istante e tutto ha avuto un senso.
...Divisi tra caotiche metropoli ed immensi spazi naturali... Alzare gli occhi e vedere attorno a noi esattamente quello che vogliamo, essere in quel momento dove abbiamo bisogno di essere per sentirci felici.
ReplyDelete..."insegui i tuoi sogni, se non li seguirai tu li tradisci..." cantava Rosario Tindaro, meglio conosciuto come Fiorello.
ReplyDeleteIn effetti in tutti i tuoi post si legge tra le righe la continua ricerca della felicità. L'ossatura dei tuoi pensieri poggia sui sogni e sulla felicità. Ma con un'unica accortezza: devono essere legati, giustamente, al sacrificio e al sudore perpetuo.
E' il prezzo da pagare. Ma ne vale la pena.
Un abbraccio di cuore.
Leonardo